Feeds

-
Dal Vaticano allo spazio, un messaggio di speranza nei cieli28/03/2023 15:37:31AGI - Messaggi di speranza per tutta l'umanità saranno mandati in orbita nell'immensità dello spazio. Con un razzo Falcon 9 che partirà dalla base di Vandemberg, in California il 10 giugno prossimo, un piccolo satellite porterà il libro in formato nanobook di Papa Francesco sulla Statio Orbis del 27 marzo 2020. Sono passati esattamente tre anni dal giorno in cui il Pontefice fermava con la potenza della preghiera il tempo e lo spazio sospesi nell'angoscia. Era solo sul sagrato di San Pietro nella sera livida e fredda di pioggia, di fronte a due immagini sacre molto amate dai romani: la Salus Populi Romani e il Crocifisso di San Marcello. Tra le mani il Santissimo Sacramento per benedire l'umanità dolente, mentre la pandemia sembrava voler inghiottire tutti. Nel terzo anniversario della storica Statio Orbis, è nata la missione spaziale "Spei Satelles", presentata oggi in Vaticano. Papa Francesco mercoledì benedirà il satellite e il nanobook al termine dell'Udienza Generale di mercoledì. Un satellite custode La missione è stata ideata e organizzata dal Dicastero per la Comunicazione in collaborazione con l'Agenzia Spaziale italiana, il Politecnico di Torino, l'Istituto di Fotonica e nanotecnologie del Cnr e ancora l'Apostolato digitale di Torino. Nel presentare l'iniziativa, monsignor Lucio Adrian Ruiz, segretario del Dicastero per la Comunicazione, ha spiegato che l'intero progetto ha preso il nome di Spei Satelles, che si puo' tradurre "satellite della speranza" ma che in latino corrisponde a "custode di speranza". Significando così, che "il satellite della speranza è pure un custode", perchè in sè "porta il messaggio di speranza di Papa Francesco all'umanità" e chiama a raccolta tutti gli uomini di buona volontà. Nei dieci anni di pontificato, ha aggiunto monsignor Ruiz, questa opportunità, "di un satellite e un nanobook di speranza, si avvera grazie, non solo allo sforzo e la generosità di tutte queste istituzioni che fanno parte del progetto" ma soprattutto di tutte le persone che hanno voluto partecipare "a un sogno, portare una parola di speranza a tutta l'umanità". Per sommare la voce di tanti a quella di Papa Francesco, "per richiamare e richiamarci, dai nostri propri luoghi, con le nostre forze, con le nostre conoscenze, con le nostre possibilità, a essere seme di speranza, semi di pace, semi di solidarietà". Il volume della Statio Orbis "Perchè avete paura? Non avete ancora fede?", è stato stampato in 150 mila copie in 7 lingue ed è allo studio un profetto affinchè i pellegrini del Giubileo ne possano avere una copia più piccola e sintetica "ma con tutto l'essenziale di questo messaggio". Del resto, ha continuato monsignor Ruiz, esso non è semplicemente un libro, ma "una scatola che, nel ricordare, ha tramandato un insegnamento, una tenerezza, una preghiera e una benedizione". Quel momento di preghiera universale non si è esaurito con il tempo e le contingenze, ma è cresciuto come un seme messo a dimora. Nell'anno successivo la pubblicazione è stata depositata una versione mini (10x8) nella banca mondiale dei semi, nello Svalbard Seed Vault nell'arcipelago artico delle isole Svalbard a circa 1200 km dal Polo Nord, come "seme di speranza". Come è nato il nanobook Il libro del Papa quindi è diventato, grazie al Consiglio Nazionale delle Ricerche e in particolare all'attività dell'Istituto di fotonica e nanotecnologie coordinata da Andrea Notargiacomo, un "nanobook" (una lastra di silicio, di 2x2x0,2 mm), in cui è stato inciso il volume ad alta miniaturizzazione per mezzo di tecnologie di micro e nanofabbricazione. Per mettere in orbita, come segno e profezia di speranza, questo micro-manufatto, l'Agenzia Spaziale Italiana e il Politecnico di Torino hanno lavorato poi in stretta sinergia. I giovani dell'Ateneo torinese, guidati da Sabrina Corpino, hanno progettato e costruito a tempo di record un CubeSat 3U SpeiSat che potesse ospitare e custodire il nanobook. L'Agenzia Spaziale Italiana guidata da Giorgio Saccoccia ha reso possibile il suo sviluppo, il lancio e la messa in orbita bassa terrestre (Low Earth Orbit-LEO) ad un'altitudine di circa 525 Km. Il lancio è previsto il 10 di giugno dalla base di Vandenberg (VSFB) in California. Il CubeSat viaggerà a bordo di un razzo Falcon 9, il vettore in due stadi parzialmente riutilizzabile di SpaceX. Il satellite è anche dotato, oltre che della strumentazione di bordo per funzionare ed essere guidato da terra, anche di un trasmettitore radio. Per il tempo di permanenza in orbita saranno captabili, nel momento in cui il satellite sorvolerà quella porzione di Terra, e facilmente codificabili in modo testo, frasi desunte dal Magistero Pontificio che hanno a tema la speranza e la pace. I messaggi sono in italiano, inglese e spagnolo. La missione è stata pensata anche per attivare coloro che si lasceranno coinvolgere. Attraverso il sito www.speisatelles.org non solo è possibile seguire l'evolvere della missione, ma anche iscrivere il proprio nome in un chip che Spei Satelles custodirà in orbita. Per ottenere un virtuale boarding pass verrà chiesto di impegnarsi a fare un'opera di misericordia in favore della pace e la speranza. Ciascuno così può diventare seme di speranza concreto nel suo ambiente di vita.
-
Muore soffocato da un trancio di pizza davanti ai genitori28/03/2023 15:03:39AGI - È morto soffocato da un trancio di pizza mentre stava pranzando. Tragedia ad Aquino, nel Frusinate, dove un giovane di 27 anni è rimasto soffocato dal boccone che aveva appena ingoiato. La tragedia è avvenuta sotto gli occhi dei genitori che non hanno potuto far nulla per strapparlo alla morte. Inutile ogni soccorso da parte del personale Ares 118. Sul posto i carabinieri della compagnia di Pontecorvo.
-
Un carico di aiuti da Salerno a Leopoli28/03/2023 14:00:00AGI - È giunto a Leopoli il convoglio dell'Humanitas di Salerno che ha portato in Ucraina abiti, medicinali e generi di prima necessità raccolti grazie a un'iniziativa promossa da padre Enzo Fortunato con i frati minori conventuali, la Comunità di Sant'Egidio, la cooperativa Auxilium e la Federazione Italiana Giuoco Calcio, che ha donato circa 24mila capi di abbigliamento sportivo della Nazionale. La missione italiana è stata accolta ieri sera dal vescovo di Leopoli, monsignor Mieczysław Mokrzycki, ha accolto, che ha atteso fino a tarda sera padre Enzo Fortunato, Angelo Chiorazzo (fondatore di Auxilium) e Adriano Roccucci, vicepresidente della Comunità di Sant'Egidio. “Questi gesti di solidarietà e vicinanza, queste visite, sono importanti per il popolo ucraino. La gente è ente molto riconoscente degli aiuti ricevuti", ha detto il vescovo. "Non sappiamo - ha aggiunto - quanto durerà questa guerra: noi abbiamo accolto qui, nella nostra parrocchia, circa 150 profughi. Vengono molti medici che durante la settimana si danno il cambio per le cure dei profughi. Sappiamo che c'è tata morte, tanti feriti, soldati rimasti invalidi: purtroppo la guerra continua". Il prelato oggi partecipa a un funerale di un soldato ucraino a Tarnopil: "Un piccolo gesto che possiamo fare verso le famiglie e per chi ha donato la vita per la patria e per la pace", ha affermato, e ha aggiunto: "Questo coraggio e voglia di combattere sta nel cuore e nel popolo e loro non hanno perso quella speranza, quella forza, nonostante cresce la povertà, aumentano morti e feriti, ma loro non hanno perso questo spirito combattivo per vincere. Questi aiuti che provengono dagli altri paesi sono di grande conforto per i soldati che sentono appoggio dai propri vicini". "Per fortuna - ha raccontato il vescovo - qui a Leopoli la guerra non si percepisce come in altri posti. Abbiamo tanti profughi, circa 200mila, abbiamo sofferto due mesi e mezzo per la mancanza di elettricità, con lavori e fabbriche ferme. La gente è abituata oramai alle sirene che sentiamo due o tre volte al giorno. C'è calma e i soldati non sono più in strada e restano nelle caserme: quando suona l'allarme escono, ma la città è molto tranquilla. Mercoledì prossimo faremo la Via Cruis per le strade della città, dalla cattedrale alla Chiesa di Sant'Antonio. I fedeli rispondono sempre positivamente". Molto cordiale l'incontro con padre Enzo Fortunato che ha ricordato con piacere i tempi in cui monsignor Mokrzycki favoriva gli incontri del giovane francescano con Giovanni Paolo II di cui era secondo segretario particolare. Padre Enzo, che prima di partire per l'Ucraina è stato a colloquio con Papa Francesco, ha portato in dono coroncine di rosario e il messaggio pasquale del Pontefice. Angelo Chiorazzo, invece, ha donato al vesvcovo una maglia della nazionale di calcio personalizzata dalla Figc. Subito dopo la delegazione ha fatto visita alla comunità francescana di Leopoli a cui ha consegnato una cospicua fornitura di abbigliamento sportivo per i ragazzi degli oratori che gestiscono, oltre agli omaggi di Papa Francesco portati da Padre Enzo che ha potuto riabbracciare i suoi confratelli. Oggi la visita all'ospedale di Leopoli per la consegna dei farmaci raccolti. Poi incontro col sindaco e visita al quartiere in cui sono accolti gli sfollati e alla sede della Comunità di Sant'Egidio. La delegazione si trasferirà poi Kiev.
Home Feeds