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Estradato dal Brasile il broker della droga Rocco Morabito06/07/2022 07:34:14AGI - Rocco Morabito, considerato uno dei massimi broker internazionali della droga, legato da parentela a uno degli esponenti di vertice della 'ndrangheta, Giuseppe Morabito detto Tiradritto, arrestato in Uruguay a settembre 2017 dai carabinieri del Ros e al centro di una complessa vicenda che lo vede evadere nel 2019 mentre era in attesa di estradizione per poi essere arrestato di nuovo nel 2021 in Brasile, è stato estradato ed è arrivato stamani a Roma, all'aeroporto di Ciampino. Deve scontare una pena definitiva a 30 anni per reati in materia di stupefacenti. Rocco Morabito era stato arrestato il 25 maggio 2021 dalla polizia federale brasiliana, nel corso di un'operazione congiunta con i carabinieri del Ros e del Comando Provinciale di Reggio Calabria, supportati dal Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia - progetto I-CAN (Interpol Cooperation Against ‘ndrangheta) e dalle agenzie statunitensi Dea e Fbi. Le indagini sono state coordinate dalla procura di Reggio Calabria, diretta da Giovanni Bombardieri. Era inserito nella lista dei latitanti di massima pericolosità facenti parte del programma speciale di ricerca del Ministero dell'Interno. Il broker è stato al centro di una complessa vicenda investigativa. Individuato infatti in Uruguay nel settembre 2017 e catturato da uomini del Ros dopo 23 anni di latitanza, il 24 giugno 2019 era riuscito a evadere da un penitenziario di Montevideo, dove era in attesa di estradizione verso l'Italia. A maggio 2021, il monitoraggio delle scie telematiche ha permesso di localizzarlo a João Pessoa, dove era in compagnia di un altro ricercato di ‘ndrangheta, Vincenzo Pasquino, ricercato dai carabinieri Torino. La rapidità delle procedure di estradizione, che sembravano essersi arenate a causa di un procedimento penale aperto dalla magistratura di San Paolo nei confronti di Morabito, è stata resa possibile grazie all'intensa attività di raccordo tra l'Ambasciata d'Italia in Brasile, il Progetto I-CAN e le Autorità brasiliane. Il Progetto I-CAN, promosso e finanziato dall'Italia attraverso Interpol, ha costituito una rete di 13 Paesi in tutto il mondo per il contrasto alla minaccia globale costituita dalla ‘ndrangheta.
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Coldiretti: il primo semestre 2022 è stato il più caldo di sempre06/07/2022 07:18:04AGI - Il 2022 si classifica nel primo semestre in Italia come l'anno più caldo di sempre con una temperatura addirittura superiore di 0,76 gradi rispetto alla media storica ma si registrano anche precipitazioni praticamente dimezzate lungo la Penisola con un calo del 45%. È quanto emerge dallo studio presentato dal presidente della Coldiretti Ettore Prandini all'assemblea Nazionale dell'Anbi con la presentazione del piano invasi contro la siccità elaborato congiuntamente dalle due organizzazioni. L'anomalia climatica più evidente quest'anno si è avuta a giugno che ha fatto registrare una temperatura media superiore di ben +2,88 gradi rispetto alla media su valori vicini al massimo registrato nel 2003, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr che effettua rilevazioni in Italia dal 1800. "Uno stravolgimento che pesa sulle coltivazioni, con una siccità che ha causato già danni per oltre tre miliardi nelle campagne - rileva Coldiretti - ma anche sull'ambiente, dagli incendi triplicati allo scioglimento dei ghiacciai, di cui la tragedia della Marmolada è il più drammatico esempio". Il caldo impatta anche sulle rese agricole con cali medi del 30% nel 2022 per il mais e per il grano, minacciando di condizionare la produzione anche in futuro. Proprio la resa del grano potrebbe addirittura diminuire a livello mondiale del 7% per ogni grado Celsius di riscaldamento globale, secondo uno studio della Wheat Initiative, un gruppo di enti pubblici e privati impegnati nella ricerca sui cereali. La tendenza al surriscaldamento è dunque evidente in Italia dove la classifica degli anni più caldi negli ultimi due secoli si concentra nell'ultimo decennio e comprende nell'ordine il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2020. "Il cambiamento climatico è stato accompagnato da una evidente tendenza alla tropicalizzazione che - continua la Coldiretti - si manifesta con una più elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi". A cambiare significativamente in Italia, prosegue Coldiretti, "è la distribuzione temporale e geografica delle precipitazioni tanto che la siccità che è diventata la calamità più rilevante per l'agricoltura italiana con danni per le quantità e la qualità dei raccolti. L'Italia resta comunque un paese piovoso con circa 300 miliardi di metri cubi d'acqua che cadono annualmente, ma per le carenze infrastrutturali se ne trattengono solo l'11%". Secondo Coldiretti, dunque, servono interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali, potenziando la rete di invasi sui territori, creando bacini e utilizzando anche le ex cave per raccogliere l'acqua piovana. "Gli agricoltori sono già impegnati a fare la propria parte per promuovere l'uso razionale dell'acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l'innovazione con colture meno idro-esigenti, ma non deve essere dimenticato che l'acqua è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio, la produzione di cibo e la competitività dell'intero settore alimentare", afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, sottolineando la strategicità in questo momento storico del progetto invasi elaborato da Anbi e Coldiretti. "L'agricoltura - conclude Prandini - è infatti l'attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli".
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Tenta di difendere una donna durante una lite col marito: ucciso a coltellate06/07/2022 07:08:28AGI - Un 40enne, Vitalie Sofroni, è morto ieri sera a Gaione, una frazione di Parma, accoltellato in un parcheggio di via Fontanini. Secondo una prima ricostruzione dell'accaduto, l'uomo, di origine moldava, sarebbe intervenuto in tarda serata per difendere una donna che stava subendo un'aggressione da parte del marito, un suo collega di lavoro. Sembra che i due si stessero separando e che si fossero incontrati per un chiarimento. La vittima li ha visti litigare animatamente, poi ha deciso di intervenire finché il coniuge, un suo connazionale, si sarebbe scagliato contro di lui con un coltello sferrando diversi fendenti e uccidendolo. Il presunto omicida è poi scappato in un parco, ma è stato individuato dai carabinieri e, in collaborazione con la Squadra mobile della polizia, è stato portato in caserma. Secondo quanto emerso, sul posto era presente anche il figlio della coppia. Sul luogo del delitto sono arrivati anche gli uomini della Scientifica per i rilievi di rito e per ricostruire i dettagli dell'episodio.
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