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Sondaggi, sale la fiducia a Salvini che vola al 48%08/12/2019 10:07:40Un quadro politico incerto e instabile. È il risultato del sondaggio condotto da Demos per Repubblica, che mostra gli ultimi dati in tema di fiducia a partiti e leader politici.In questo clima di instabilità, sembra esserci un punto fermo: Matteo Salvini. Infatti, nonostante sia diminuita la fiducia verso la Lega, è aumentata quella personale, nei confronti del leader del Carroccio, che guadagna ben 6 punti. Oggi, nella graduatoria dei capi politici, Salvini è secondo, a un passo da Giuseppe Conte, che perde ancora consensi. Il presidente del Consiglio scende infatti al 50%, mentre Salvini sale al 48%.Debole la fiducia verso il governo Conte bis che, secondo oltre la metà dei cittadini non avrà vita lunga e durerà massimo un anno, ma molti (il 26%) lo dà già per spacciato, convinti che resisterà solo pochi mesi. Si tratta di una prospettiva un po' meno pessimista, rispetto ai sondaggi effettuati lo scorso settembre, quando si era appena costituita la nuova maggioranza. Se si confrontano, però, i dati dello scorso luglio, quando il governo era formato dalla maggioranza giallo-verde, si nota una drastica diminuzione della fiducia verso l'esecutivo, che registra 10 punti in meno. Ai tempi delle Europee, infatti, la Lega aveva ottenuto il 34% e il Movimento 5 Stelle il 17%, garantendo la maggioranza assoluta. Oggi, invece, secondo Demos, i partiti dell'esecutivo superano di poco il 40%: il Pd cala sotto il 20%, mentre M5S al 18%. Debole anche Italia Viva, che non arriva al 4%. Ma, per la prima volta dopo diversi mesi, perde consensi anche la Lega, che scende sotto al 30%, mantenendosi comunque il primo partito italiano.In tema di fiducia persona, salgono i consensi verso Salvini e Giorgia Meloni, mentre scendono quelli rivolti ai leader di centro sinistra: Zingaretti si ferma al 35%, seguito da Luigi Di Maio, mentre Renzi chiude la fila, con il 25%.Ma, al di là dei partiti politici, il sondaggio rivela una tendenza positiva verso il movimento delle Sardine, soprattutto tra i giovani. Il 4% della popolazione dichiara di aver partecipato alle manifestazioni del movimento e il 40% si dice favorevole al movimento. Il dato più importante, però, è quello che dimostra che, se le Sardine scendessero in campo, guadagnerebbero i voti di una parte significativa della popolazione, il che rivela la presenza di un "vuoto" di rappresentanza: molti elettori, cioè, non si sentono rappresentati dagli attuali partiti. Il 54% dei giovani tra i 18 e i 24 anni e il 39% di quelli tra i 25 e i 24 ha dichiarato che potrebbe votarli. Ad essere favorevoli alle Sardine sono, secondo il sondaggio, gli elettori Pd (47%) e del centro sinistra (un elettore su due).
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L'attacco choc delle sardine: Salvini impiccato sui manifesti08/12/2019 09:56:31Le sardine scendono in piazza anche a Pescara sulle note di Bella ciao. E anche qui, come già successo in altre città, non sono mancate violente forme d'odio contro il leader della Lega, Matteo Salvini. Tra tutti uno striscione ci ha particolarmente impressionati: sul manifesto contro l'ex ministro dell'Interno spunta un uomo impiccato. "Lega Salvini e lascialo legato", recita lo slogan di una violenza inaudita. Eppure, in corteo, c'è anche chi si definisce democratico.Spinti dalla mobilitazione di Bologna, anche nella città abruzzese diverse persone hanno manifestato: "La gente ha voglia di combattere Salvini e i suoi discorsi pieni di odio. La voglia di opporsi è talmente forte che ha mobilitato quasi tutta l'Italia, tutte quelle persone che volevano rispondere. Prima si rispondeva sui social, ora si scende in piazza. Questo è un ottimo segnale". L'evento è stato organizzato perché "sentiamo fortemente la voglia di urlare a Salvini che non ci rappresenta". Ma a loro giudizio questa non è solo un'occasione per andare contro il leader della Lega: "Qui siamo tutti pro Italia. Abbiamo cercato di portare più persone possibili proprio per questo, per dire che il nostro Paese può avere meglio di Salvini. Partendo da un sentimento di umanità, che viene chiamato buonismo, ma che in realtà rappresenta un atto di generosità e dovrebbe legare tutti". Intervistato in esclusiva da ilGiornale.it, la sardina Gennaro Spinelli ha ribadito come al momento non vi sarebbe alcuna intenzione di schierasi politicamente: "Siamo semplicemente antifascisti. Ovviamente non andiamo con l'estrema destra che vuole dividere invece che unire". La politica non è da considerarsi solo come destra e sinistra: "È anche questo. Alzarsi la mattina e organizzare una manifestazione. Siamo dalla parte delle persone che non ne possono più di questo clima di odio, noi vogliamo la pace per tutti".[[video 1795992]]"Contro gli slogan della destra"Molti critici hanno sollevato dubbi sulle sardine, prive di proposte politiche ma accomunate solo dall'andare contro l'ex ministro dell'Interno: "Il nostro movimento non nasce per dare risposte, ma per dare una rivalsa alle persone che la cercano. È proprio questo che noi andiamo a regalare alle persone che dicono a Salvini che non è il rappresentante di tutta Italia. Noi non siamo politici. La nostra politica è scendere in piazza e contestare la direzione che il Paese sta prendendo". Il loro obiettivo è dunque quello di "dire a una determinata classe politica che è giunto il momento di fare qualcosa di diverso perché è evidente che c'è qualcosa che non va, altrimenti non saremmo qui in piazza".Secondo Gennaro c'è una differenza sostanziale con il Vaffaday: "A differenza di Beppe Grillo noi scendiamo in piazza per far vedere agli altri che noi siamo lì, che non tutti siamo manipolati. Noi non chiediamo, ma diamo il nostro contributo a questa democrazia e all'antifascismo". E ha confessato che diversi schieramenti hanno fatto delle avances: "Tutti i partiti hanno provato a metterci il cappello e ad entrare in questa cosa, ma abbiamo rifiutato perché è un movimento che nasce dalla spontaneità delle persone. I discorsi nelle piazze non sono politici ma mirano al cuore: l'antifascismo è una questione di etica, e l'etica è cuore. L'antifascismo non ha via libera".Non sono mancate critiche alla politica attuale: "Puntando i riflettori sui migranti non si risolvono i problemi della quotidianità. Le battaglie dei poveri le vincono solo i ricchi. Distogliere l'attenzione dai problemi reali mirandoli verso chi sta peggio non può risolvere". Alla destra chiedono di "smetterla di fare solo slogan"; alla sinistra rivolgono l'invito a "svegliarsi perché qui c'è qualcuno che vuole fare qualcosa". Ma nel mirino è finita anche Giorgia Meloni: "Si è semplicemente adattata al linguaggio di Salvini perché ha visto che portava consensi. Lei, come Salvini, è un altro burattino della politica italiana: va dove tira il vento. In base ai sondaggi cambiano posizioni, opinioni e atteggiamenti. Sono inconsistenti: parlano solo tramite slogan". La sardina infine ha avvertito la destra: "Le persone sono stufe di ascoltare solo slogan, perché a fine mese non ci arrivano veramente".
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Nigeriano con 494 automobili intestate: le noleggiava agli spacciatori di droga08/12/2019 08:42:03Treviso - Un geniaccio del malaffare il nigeriano residente a Rovigo, che aveva intestate quasi cinquecento auto e le "noleggiava" ai suoi connazionali per andare a venderci la droga. Forse pensava di spuntarla, di risultare un qualsiasi commerciante d'auto, titolare di una partita Iva, che gli era stata bloccata dall'Agenzia delle Entrate, ma a incastrarlo ci hanno pensato i carabinieri del Nucleo operativo sezione Radiomobile della Compagnia di Treviso che notate alcune strane coincidenze hanno iniziato a indagare. Prima una vettura intestata al pusher delle auto, poi un' altra e un'altra ancora. Sì, perché di auto ne aveva intestate 494 auto. Per venderle? No. Le comprava, ne diventava proprietario e poi le cedeva ai suoi connazionali che le usavano per attività dedite al commercio di droga. Così il nigeriano residente a Rovigo si procurava da vivere.L'indagine parte un paio di mesi fa. Durante alcune normali attività di controllo dei carabinieri del nucleo operativo di Treviso, viene fermato un trentenne nigeriano a bordo di una Golf. L'uomo, colto con le mani nel sacco, cerca di disfarsi di alcune dose di cocaina che aveva in auto, ma i militari se ne accorgono, perquisiscono e dopo aver trovato nel suo appartamento altri dieci grammi di droga e quattromila e cinquecento euro, lo arrestano. I militari scoprono che l'auto è intestata a un quarantunenne nigeriano, ma dopo altri accertamenti si accorgono che anche le auto di altri tre nigeriani, anche loro con precedenti per droga, erano intestate al genio del malaffare. Così approfondiscono e cercano di risalire la rete. Dalle indagini emerge che il nigeriano era fittiziamente intestatario di quasi cinquecento veicoli, 494 per l'esattezza. Ne aveva venduti solo 24. Inoltre, dei 494, 107 veicoli erano ancora in circolazione e concessi in uso a connazionali dediti alla commissione di reati, fa sapere l'Arma, prevalentemente nel campo degli stupefacenti. Non solo. I militari scoprono anche che questi veicoli circolavano in tutto il Veneto ed erano stati coinvolti in 76 incidenti stradali, ma solo ventisette erano coperti da assicurazione. Il nigeriano inoltre aveva usufruito anche delle quote minime dei commercianti auto per effettuare il passaggio di proprietà e potrebbe essere incriminato anche di evasione fiscale. Ma c'è il sospetto che sotto ci sia una rete più ampia. Anzi quasi sicuramente come confida una fonte al Giornale. Il quarantunenne si sarebbe occupato direttamente delle vendite con l'aiuto di altre persone complici. Ora i militari dell'Arma hanno chiesto l'emissione di un decreto di blocco anagrafico al Pra, il pubblico registro automobilistico, in modo da bloccarne tutta l'attività illecita. Con questa richiesta al Pra e anche alla Motorizzazione civile ora non potrà più operare nel vasto parco delle auto. Al quarantunenne intanto sono state notificate 94 contravvenzioni in violazione dell'articolo 94 bis del Codice della Strada, che disciplina l'intestazione fittizia di veicoli, per un importo complessivo di cinquantamila euro.
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Arriva lo "sportello bau bau" per gli amici a quattro zampe08/12/2019 08:38:37Nichelino (Torino) - Qualcuno ha suggerito di battezzarlo "Lo sportello Bau Bau": è l'Ufficio Tutela Animali del Comune di Nichelino, in provincia di Torino che, primo in Italia ha deciso di istituire un apposito servizio per aiutare i proprietari di animali domestici a prendersi cura di loro e risolvere i piccoli problemi quotidiani nei quali si può incorrere quando si divide - e condivide - la propria vita con un cane o un gatto.L'ufficio aprirà ai cittadini per tre giorni a settimana e l'obiettivo è quello di farlo diventare il punto di riferimento per chiunque abbia un amico a quattro zampe. Per questo non è un semplice sportello informativo, anzi, si distingue da quelli già presenti in molte città italiane, proprio perché oltre a dare informazioni e consigli agli utenti, ha anche compiti operativi, ossia interverrà nel momento del bisogno, su richiesta di chi chiede aiuto. Che potrà essere il titolare dell'animale ma anche chiunque abbia il sospetto di problemi o anomalie su come viene tenuto un cane o un gatto. In caso di denunce di maltrattamenti, un'agente della polizia locale avvierà le indagini e, in situazioni estreme, interverrà con sanzioni e denunce e potrà anche stabilire un riaffido dell'animale.A gestire l'ufficio ci sarà un vigile e un responsabile comunale. Accanto a loro, nella gestione di questo innovativo ufficio di tutela animali, ci saranno anche i volontari Enpa e gli operatori del canile di Chieri con il quale il Comune ha stipulato una convenzione. Saranno loro a segnalare e gestire sul campo eventuali problematiche. Naturalmente farà parte di questa squadra specializzata anche l'ideatore del progetto, ossia l'assessore alle politiche animaliste, Fiodor Verzola. "La nostra amministrazione - ha spiegato l'assessore - si è sempre mostrata molto sensibile al benessere degli animali e questo ufficio servirà ad ottimizzare la convivenza tra due e quattro zampe, diventando il punto di riferimento istituzionale per la galassia dell'associazionismo". L'intenzione è quella di creare un organismo capace "di assumersi i compiti di indirizzo, controllo e intervento in città, in casi di maltrattamento, scarsità di igiene e più in generale di debole conoscenza del mondo animale". Del resto i numeri del mondo animale parlano chiaro: due terzi degli abitanti di Nichelino ha un animale domestico e nel 2019 sono stati una quarantina i casi su cui la polizia locale e l'assessorato hanno dovuto indagare. Si parla quindi di quasi un caso a settimana: abbandono, maltrattamento e cattiva detenzione dell'animale, per questo che l'Amministrazione ha deciso di istituire una task force specializzata."È necessario - ha concluso Verzola - diffondere una vera cultura del benessere animale, per evitare i casi estremi che si sono verificati in questi ultimi mesi". Tra questi quello di una donna che viveva con 24 gatti in casa, quando il limite massimo è dieci, con molte problematiche igieniche, oppure il cagnolino caduto da un balcone di un palazzo e soccorso dalla polizia locale. O ancora il caso di una cittadina che aveva due cani e asseriva che uno aveva problemi di convivenza. Per chiedere al Comune di occuparsene - cosa che non può fare - una sera è piombata durante una riunione della giunta minacciando ritorsioni se l'Amministrazione non avesse accolto le sue richieste. È stata denunciata per interruzione di pubblico ufficio e per maltrattamento verso l'animale, dato che le indagini hanno stabilito che il cane, un pitbull, era vessato psicologicamente e istigato ad attaccare animali e persone. Prossimo obiettivo del Comune a misura di animale, l'ambulanza veterinaria gratuita, per aiutare anche chi è economicamente in difficoltà per curare l'amato compagno a quattro zampe.
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Neanche chi vota Pd e 5 Stelle apprezza Conte08/12/2019 08:35:47Apprezzato dalla maggioranza della popolazione del nostro Paese. Secondo l'ultima rilevazione (effettuata da Eumetra MR su di un campione rappresentativo di elettori) solo un cittadino su cinque (20,3%) giudica positivamente l'operato dell'esecutivo, mentre più della metà (50,5%) esprime una valutazione critica (il restante 29,2% non sa o non vuole esprimere un'opinione al riguardo).L'indice sintetico di popolarità del governo (calcolato ripercentualizzando le risposte al netto dei "non so") esprime un valore di consenso, pari a 28.9, particolarmente basso se confrontato con quello a suo tempo rilevato per i predecessori del Conte 2.Il dato in sé non è in fondo sorprendente e in qualche misura già anticipato da altre rilevazioni condotte nelle scorse settimane: esso mostra come gli italiani non appaiano soddisfatti dall'azione dell'esecutivo, che è ritenuta spesso insufficiente e sovente contradditoria al suo interno. L'effetto principale è un sempre più diffuso senso di sfiducia e di allontanamento o disinteresse verso le vicende politiche. Non a caso, come si è accennato, quasi un intervistato su tre si rifiuta di esprimere una sua opinione sul governo.In realtà, gli aspetti più interessanti si rilevano esaminando la composizione dei rispondenti che esprimono un giudizio negativo sull'esecutivo. Si tratta in particolare delle donne, dei più giovani e delle persone con titoli di studio più elevati (che costituiscono al tempo stesso la categoria più restia ad esprimere un'opinione).Dal punto di vista dell'orientamento politico, se appare abbastanza ovvio l'atteggiamento critico degli elettori della Lega (più del 90% di valutazioni insufficienti) e di Fratelli d'Italia (81% di giudizi negativi) e, forse, anche l'orientamento più moderato dei votanti per Forza Italia (70% di giudizi negativi e molte risposte di dubbio e disaffezione come "non so"), risulta meno scontato il clima non del tutto entusiasta (per usare un eufemismo) manifestato sia dagli elettori del Pd sia da quelli del Movimento cinque Stelle.Tra questi ultimi infatti, circa un votante su cinque si dichiara insoddisfatto del governo di cui gli stessi grillini fanno parte. E molti (circa uno su tre) non manifestano un'opinione al riguardo. Ma i dubbi maggiori si trovano tra i votanti per il partito di Zingaretti. Qui, infatti, ben uno su quattro esprime una valutazione negativa ed evidentemente insoddisfatta sul Governo, malgrado il proprio partito ne sia sostenitore. E sono molti, più di uno su tre, coloro che non sanno o non vogliono esprimere un giudizio, segno questo dell'esistenza, comunque, di una perplessità diffusa. Il punto è che tra gli elettori del Pd è frequente l'opinione che il proprio partito sia in buona misura "succube" dei Cinque stelle e non riesca (o non voglia) connotare con più decisione e con proprie iniziative l'azione dell'esecutivo.Insomma, il governo scontenta un po' tutti. Sia, com'era prevedibile, tra i votanti per le forze politiche di opposizione, sia, in buona misura tra quelli delle stesse componenti dell'esecutivo. Ciò che spiega il basso livello di popolarità registrato nell'insieme degli italiani.