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I sommersi e i salvati (perché non c'erano) dalla valanga di ghiaccio05/07/2022 18:38:38AGI - Sommersi e salvati. E' il giorno di chi si credeva disperso e invece era soltanto altrove e di chi protesta perché pensa che si possa fare di più per cercare le persone amate, ancora sotto alla Marmolada ferita. Il piazzale vuoto delle auto Le ricerche dei carabinieri cancellano una delle immagini finora più potenti di questa storia: le quattro auto parcheggiate vicino alla valanga che si pensava potessero appartenere a escursionisti coinvolti nel crollo. Invece dai 13 non pervenuti di ieri si scende a 5, tutti italiani e, nell'orrore di questi giorni, è la prima buona notizia. Alcuni dei riemersi, viene spiegato, erano stranieri “che non si erano resi conto della gravità della situazione e si sono fatti vivi solo poi coi loro consolati, altri invece sono stati rintracciati da parenti e amici”. Il piazzale ora è vuoto, le auto non ci sono più. Poi c'è un ragazzo di 30 anni ricoverato a Treviso, che non aveva documenti ed è in prognosi riservata. E' un salvato dalla sorte, i medici hanno fiducia nel suo recupero. Il suo nome ora trova speranza tra i 'feriti' che sono sette. "Perché non li hanno fermati?" Debora Campagnaro ha lì sotto la sorella Erica assieme al cognato Davide Miotti. Fa delle domande. “Perché non li hanno fermati visto che c'era l'acqua che scorreva sotto al ghiacciaio?. E perché si usano solo elicotteri e droni e non strumenti, disponibili nei Paesi nordici, per forare il ghiaccio?”. I soccorritori le rispondono indirettamente, durante il punto stampa, che “non resterà lasciato nulla di intentato” e che da dopodomani ripartiranno le ricerche a terra, con l'aiuto dei cani. Davide, fratello di Luca: “Era una guida alpina con trent'anni di esperienza individuale e portava amici e persone che volevano avvicinarsi alla montagna. Non sarebbe mai partito se avesse saputo di un minimo rischio o pericolo che andava segnalato, vista la situazione climatica”. La montagna proibita Adessso la Marmolada diventa una montagna proibita e chissà per quanto. In queste ore hanno continuato a salirci curiosi e chi non si rassegnava a rinunciare alla sua bellezza nonostante l'ordinanza del Comune motivata dal pericolo di nuovi crolli. Tra i rischi il presidente del soccorso alpino, Maurizio Dellantonio ha messo in luce la presenza di bombe della prima guerra mondiale che, se non maneggiate con prudenza, potrebbero fare ancora paura. Liliana Bertoldi è la quarta identificata dopo Filippo Bari, Tommaso Carollo e Paolo Dani. E' in corso il riconoscimento di altre due vittime, cittadini della Repubblica Ceca. La foto profilo Facebook della donna di Levico Terme lascia di sasso: una croce tutta bianca, rivestita dalla neve con un luminoso ‘abito' di ghiaccio. Amore e morte per la montagna e sotto la montagna.
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Toni Valeruz: "Tragedia evitabile, bastava sedersi accanto alla fenditura"05/07/2022 17:08:57AGI - Dalla sua Alba di Canazei, Toni Valeruz non smette mai di guardare le due 'sue' montagne più care: la Marmolada, la 'Regina delle Dolomiti' che ha scalato ben 900 volte in qualsiasi condizione meteo, e il Gran Vernel, la vetta che lo ha reso noto in tutto il mondo per le sue quaranta discese mozzafiato (e pericolose) con gli sci ai piedi su neve, ghiaccio e dribblando la roccia. Toni Valeruz, per tutti 'Tone', è l''uomo della Marmolada'. Ha concentrato la sua attività tra il 1978 ed il 1985. "La Marmolada mi ha fatto crescere, mi ha forgiato, ricordo ancora quella volta quando all'età di 7 anni, da solo, raggiunsi la vetta e una volta arrivato a valle, chiedermi: ma davvero sono salito fin lassù?", dice il grande alpinista nel corso di un'intervista esclusiva con l'AGI. "Il Gran Vernel, invece, mi ha fatto capire quali erano i miei limiti percorrendo otto vie diverse". Oggi Valeruz è un signore di 71 anni. Da Alba guarda verso i 3.343 metri della vetta di Punta Penia e pensa al suo passato ma soprattutto a quello che è accaduto domenica, quando poco dopo le ore 13,30 lo slittamento di una porzione del ghiacciaio della Marmolada, causa le elevate temperature, ha investito due cordate di escursionisti. Bilancio tragico, crudele, per una strage di escursionisti mai avvenuta sulla Marmolada: 7 vittime accertate, 8 persone ferite e ancora 5 dispersi dei quali, chissà, per tanto tempo non si avranno più notizie. Sulla Marmolada, interdetta a ogni attività escursionistica, i soccorritori stanno recuperando reperti (pezzi) di persone, oggetti, attrezzatura tecnica. Valeruz, piccato, parla di possibili responsabilità lanciando un pensiero che potrebbe far riflettere. "Questa immensa tragedia poteva essere evitata con un'azione di monitoraggio serio, con persone esperte e professionali in loco dotate di attrezzatura idonea che esiste in Italia e in Val di Fassa", sostiene, "l'esperto deve giudicare da dentro la montagna e non da fuori. Persone competenti in loco avrebbero captato che quella fenditura piena d'acqua si spostava giorno dopo giorno. Bastava sedersi accanto alla fenditura e non si rischiava nulla". Poi Valeruz entra sul tecnico di quello che è accaduto. "È falso parlare di crollo, quello che è accaduto è stato uno slittamento di una porzione di ghiaccio. Quella fenditura era gonfia d'acqua anche perché lo zero termico a mezzanotte da giorni era oltre i 4000 metri e l'acqua continuava a scorrere. Bisognava attivare un'azione di monitoraggio dentro la montagna con personale specializzato". Poi tiene a precisare: "La Marmolada non è una montagna pericolosa, ora, però, non nascano le crociate contro la montagna. L'alpinista sa che corre dei rischi, l'alpinista sa che è responsabile delle proprie azioni e che potrebbe anche morire". Raccontando il passato, l'alpinista fassano afferma: "Sono salito in vetta alla Marmolada con tutte le condizioni e in tutte le stagioni, nei decessi scorsi c'era tanta neve e ghiaccio anche in estate e quindi la via normale era molto meno impegnativa rispetto ad adesso". "La Marmolada oggi è irriconoscibile rispetto a 20 anni fa, ci sono i notevoli cambiamenti climatici, questo è il gioco geologico della terra ed è inutile ad andare a cercare responsabilità anche perché il ragionamento geologico e' diverso da quello umano", sostiene Tone. Scialpinista, alpinista, guida alpina e maestro di sci, Valeruz vanta un curriculum di tutto rispetto con oltre cento prime discese con gli sci dalle vette sia delle Alpi che delle Ande. "Nelle Ande ho fatto cinque discese interessanti, il Makalu (un Ottomila, ndr) da poco sotto la vetta, il monte Bianco dal versante della Brenva, la parete ovest del Cervino, la parete est dell'Eiger", dice orgoglioso", nella mia carriera non c'è mai stato un attimo nel quale ho dubitato: se decidevo di intraprendere un'escursione la concludevo".
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Un bambino di 2 anni e mezzo è morto annegato a Santa Severa05/07/2022 15:57:55AGI - Tragedia a Santa Severa su lungomare Pyrgi, vicino a Roma. Un bambino di 2 anni e mezzo è morto annegato in mare. Intervenuti i sanitari del 118, che hanno provato a rianimarlo, ma non c'è stato nulla da fare. Sul posto i carabinieri. Accertamenti in corso sulle cause della morte.
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